Sull’acqua

L’aveva sognato, quel momento, in tutti i modi. Il treno si addiceva al sonno, un percorso infinito, una linea retta, metallica, che sibila appena e diventa una ninna nanna.

Non hanno curve, le rotaie, da quelle parti. Non c’è la necessità di deviare, per un treno in viaggio. Nemmeno nel sogno. Là si arriva, prima o poi, e la frenata finale ti investe di ansia e non sai più come dominare l’attesa. In quel momento, fissando l’esterno che rallenta, ti dimentichi di quanto tempo è trascorso. Sfugge, al tuo sguardo, il gesto dissimulato della tua vicina di scompartimento, un biglietto che lei legge in fretta e poi accartoccia nel pugno. Forse, come te, vuole solo ricordare qualcosa e gettare via tutto il resto.

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