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L’avrebbe cancellata, quella frase, milioni di volte.
L’avrebbe fatto, ovunque la vita l’avesse condotto, perché sapeva che ciò che resta delle parole, del loro voler significare qualcuno, o qualcosa, sopravvive solo l’attimo in cui, ingenuamente, gli attribuiamo valore. Poi, appena letta, una parola si contamina di mondo, di umori, e...
Kilburn, le avevano detto, non è un quartiere di Londra. È un sobborgo della periferia Nord Ovest, e quello aveva sempre pensato lei, per dieci anni, non appena si lasciava alle spalle la tube e, sotto il ponte della ferrovia, tra lo sterco dei piccioni, annusava l’aria umida della...
L’aveva sognata per vent’anni, la Falcon.
Lo faceva appena addormentato, quando la notte ti concede di scivolare nel nulla senza farti del male, senza il bisogno di chiedere il permesso di allontanarti. La immaginava a scuola, per strada. Ovunque si trovasse. Un pensiero fisso, aveva detto l’insegnante a suo padre....
«Ci misero in fila sotto il pergolato, sul retro, dove si apriva la valle e l’erba scivolava in basso, verso il torrente». Era strano ascoltare quelle parole a Brentwood, dall’altra parte del mondo. L’anziano parlava al nipote, la voce impastata dagli anni e dall’accento sloveno. «D’inverno, il sabato pomeriggio...
Illuminato dallo schermo del computer, Antonio rimase immobile. Senza distogliere lo sguardo, respirando appena il silenzio notturno, osservò quella vita lieve evaporare. Non ritrovò, in ciò che stava guardando – le sue labbra di bambino sporche di cioccolato, la sedia impagliata, una maglietta a righe – alcuna persistenza nel...
Deserto, le aveva detto scandendo ogni parola, è dove smetti di pensare che esisti. Dove tutto il resto è l’unica cosa che, in quel momento, ha importanza. «Anche l’Upper East Side?», aveva sussurrato Bella. «Anche quello», le aveva risposto lui. «Anche la subway?». Warren l’aveva guardata socchiudendo gli occhi, per...
C’era, nell’aria, profumo di sera e di benzina. Lo si annusava, lungo Sepulveda, ed era dolce, e graffiava la gola senza fare troppo male. Si partiva con la bocca arsa, dalla Valle, e gli occhi disegnati dall’ansia. Claire non avrebbe continuato a farlo, si ripeteva sul sedile posteriore. Solo...
L’aveva sognato, quel momento, in tutti i modi. Il treno si addiceva al sonno, un percorso infinito, una linea retta, metallica, che sibila appena e diventa una ninna nanna.
Non hanno curve, le rotaie, da quelle parti. Non c’è la necessità di deviare, per un treno in viaggio. Nemmeno nel...
It’s a beautiful morning morì nel vuoto della stanza, come un saluto. Lei usciva presto, i piedi scalzi che frusciavano sul legno fino alla porta, il rumore della serratura e, in cucina, una nuova canzone. L’annuncio del fronte freddo in arrivo, le prime notizie del giorno. Garden Grove assomigliava a...
Ricredersi, a vent’anni, è una scelta impossibile. Partire senza salutare, da giovani, altrettanto. Non si lascia qualcuno senza lanciargli uno sguardo, a quell’età. Si saluta sbirciando, in quelle occasioni, per conservare l’ultimo ricordo importante di una persona, di una stanza. Solo da vecchi, si ripeteva Hanna, puoi rinunciare a...